
“Chi prega è come l’innamorato, che porta sempre nel cuore la persona amata, ovunque egli si trovi”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico e dedicata alla preghiera che dalla liturgia ritorna “alla vita quotidiana: per le strade, negli uffici, sui mezzi di trasporto”. “Tutto viene assunto in questo dialogo con Dio”, ha detto il Papa: “Ogni gioia diventa motivo di lode, ogni prova è occasione per una richiesta di aiuto. La preghiera è sempre viva nella vita, come fuoco di brace, anche quando la bocca non parla ma il cuore parla. Ogni pensiero, pur se apparentemente profano, può essere permeato di preghiera”.
“Anche nell’intelligenza umana c’è un aspetto orante”, ha sottolineato il Papa: “Essa infatti è una finestra affacciata sul mistero: rischiara i pochi passi che stanno davanti a noi e poi si apre alla realtà tutta intera, che la precede e la supera”. “Questo mistero non ha un volto inquietante o angosciante”, ha commentato Francesco: “La conoscenza di Cristo ci rende fiduciosi che là dove i nostri occhi e gli occhi della nostra mente non possono vedere, non c’è il nulla, ma c’è qualcuno che ci aspetta, c’è una grazia infinita. La preghiera cristiana trasfonde nel cuore umano una speranza invincibile: qualsiasi esperienza tocchi il nostro cammino, l’amore di Dio può volgerla in bene”.
“Non dimentichiamo che il Signore è il Signore della compassione, della vicinanza, della tenerezza: tre parole da non dimenticare sempre, col Signore”. È l’invito, a braccio, del Papa, nella catechesi dedicata alla preghiera quotidiana. “Ogni giorno che inizia, se accolto nella preghiera, si accompagna al coraggio, così che i problemi da affrontare non siano più intralci alla nostra felicità, ma appelli di Dio, occasioni per il nostro incontro con lui”, cosi’ ha spiegato Papa Francesco.
Non ci sono momenti più adatti di altri per dialogare con Dio, ogni momento e tutto diventa occasione per parlargli. Pregare ci aiuta ad amare gli altri. E non bisogna pensare al passato o al futuro, ma concentrarsi sull’oggi, luogo privilegiato dell’incontro con Dio
“E quando uno è accompagnato dal Signore, si sente più coraggioso, più libero, anche più felice”, ha aggiunto a braccio. “Preghiamo dunque sempre per tutto e per tutti, anche per i nemici. Gesù ci ha insegnato a pregare per i nostri nemici”, l’esortazione: “Preghiamo per i nostri cari, ma anche per quelli che non conosciamo; preghiamo perfino per i nostri nemici, come spesso ci invita a fare la Scrittura. La preghiera dispone a un amore sovrabbondante. Preghiamo soprattutto per le persone infelici, per coloro che piangono nella solitudine e disperano che ci sia ancora un amore che pulsa per loro”. “La preghiera compie miracoli”, ha garantito il Papa: “E i poveri allora intuiscono, per grazia di Dio, che, anche in quella loro situazione di precarietà, la preghiera di un cristiano ha reso presente la compassione di Gesù: lui infatti guardava con grande tenerezza le folle affaticate e smarrite come pecore senza pastore”.
La preghiera ci aiuta ad amare gli altri nonostante i loro sbagli
“La preghiera ci aiuta ad amare gli altri, nonostante i loro sbagli e i loro peccati”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi, dedicata alla preghiera quotidiana, e ha ribadito che “la persona è sempre più importante delle sue azioni, e Gesù non ha giudicato il mondo, ma lo ha salvato”.
“È una brutta vita quella di quelle persone che sempre giudicano gli altri, sempre stanno condannando giudicando”, ha proseguito a braccio: “E’ una vita brutta, infelice. Gesù è venuto per salvarci: apri il tuo cuore, perdona, giustifica gli atri, sii vicino agli altri, abbi compassione, abbi tenerezza, come Gesù”. “Bisogna voler bene a tutti e a ciascuno ricordando, nella preghiera, che siamo tutti quanti peccatori e nello stesso tempo amati da Dio ad uno ad uno”, il Papa con queste sue parole ci indica la strada: “Amando così questo mondo, amandolo con tenerezza, scopriremo che ogni giorno e ogni cosa porta nascosto in sé un frammento del mistero di Dio”.
“È cosa buona e giusta pregare perché l’avvento del Regno di giustizia e di pace influenzi il cammino della storia, ma è altrettanto importante ‘impastare’ mediante la preghiera le umili situazioni quotidiane”, il Papa ci aiuta a chiarire il concetto: “L’uomo – la donna, tutti noi – è come un soffio, come un filo d’erba”, come recitano i Salmi. Poi Francesco ha citato il filosofo Pascal: “Non serve che l’universo intero si armi per schiacciarlo; un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo”. “Siamo esseri fragili, ma sappiamo pregare”, ha commentato: “questa è la nostra più grande dignità, e anche la nostra fortezza”. “Coraggio, pregare in ogni momento e in ogni situazione, perché il Signore ci è vicino”, ancora fuori testo ci dice: “E quando una preghiera è secondo il cuore di Gesù, ottiene miracoli”.
Grazie Francesco