Il Santo Padre, dopo il ricovero in ospedale è tornato in piazza San Pietro per la catechesi del mercoledì, prima della consueta sospensione nel mese di luglio
“Oggi bisogna avere un po’ di pazienza con questo caldo: grazie di essere venuti con questo caldo, con questo sole!” ha esordito Francesco. “Oggi andiamo in Oceania, un continente fatto di moltissime isole, grandi e piccole”, ha annunciato a proposito del ciclo di catechesi sullo zelo apostolico, che ha per oggetti “alcune figure esemplari di uomini e donne di ogni tempo e luogo, che hanno dato la vita per il Vangelo”.
La catechesi su santa Mary MacKillop, che evangelizzò in Australia
“La fede in Cristo, che tanti emigrati europei hanno portato in quelle terre, si è presto radicata e ha prodotto frutti abbondanti”, ha proseguito Francesco: “Tra questi c’è una religiosa straordinaria, santa Mary MacKillop, fondatrice delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore, che ha dedicato la sua vita alla formazione intellettuale e religiosa dei poveri nell’Australia rurale”. “L’educazione cattolica è una forma di evangelizzazione. È una grande forma di evangelizzazione” ha aggiunto il Papa, a braccio.
IL TESTO DELL’UDIENZA
Mary MacKillop nacque nei pressi di Melbourne da genitori emigrati in Australia dalla Scozia. “Da ragazza, si sentì chiamata da Dio a servirlo e testimoniarlo non solo con le parole, ma soprattutto con una vita trasformata dalla presenza di Dio. Come Maria Maddalena, che per prima incontrò Gesù risorto e fu mandata da lui a portare l’annuncio ai discepoli, Mary era convinta di essere lei pure inviata a diffondere la Buona Notizia e ad attrarre altri all’incontro con il Dio vivente. Leggendo con saggezza i segni dei tempi, ella capì che per lei il modo migliore di farlo era attraverso l’educazione dei giovani, nella consapevolezza che l’educazione cattolica è una forma di evangelizzazione. Così, se possiamo dire che ciascun santo è una missione; è un progetto del Padre per riflettere e incarnare, in un momento determinato della storia, un aspetto del Vangelo, Mary MacKillop lo è stata soprattutto attraverso la fondazione di scuole”.
Non c’è santità senza cura per i poveri
“Non c’è santità senza cura per i poveri, i bisognosi, coloro che sono ai margini della società” ha ribadito Francesco. “Una caratteristica essenziale del suo zelo per il Vangelo – ha proseguito, parlando di santa MacKillop – consisteva nel prendersi cura dei poveri e degli emarginati”. “Nella strada della santità dei cristiani, i poveri sono protagonisti. Una persona non può andare avanti nella santità se non si dedica anche a loro, in un modo o in un altro. Sono loro che dicono che il protagonista della storia è il mendicante. Sono loro che attirano l’attenzione su questa grande ingiustizia che è la fame nel mondo. Oggi si spendono soldi per le armi, e non per il cibo. Non c’è santità senza cura per i poveri, i bisognosi coloro che sono ai margini della santità”.
Scopo dell’educazione è lo sviluppo integrale della persona
“Lo scopo dell’educazione è lo sviluppo integrale della persona sia come individuo sia come membro della comunità; e questo richiede sapienza, pazienza e carità da parte di ogni insegnante” ha proseguito il Papa. “L’educazione non consiste nel riempire la testa di idee, ma nell’accompagnare e incoraggiare gli studenti nel cammino di crescita umana e spirituale, mostrando loro quanto l’amicizia con Gesù Risorto dilati il cuore e renda la vita più umana”. “Ed è aiutare a pensare bene, a sentire bene – il linguaggio del cuore – e a fare bene, il linguaggio delle mani. Questa visione è pienamente attuale oggi, quando sentiamo il bisogno di un patto educativo capace di unire le famiglie, le scuole e l’intera società”.
Tutti i santi hanno avuto opposizione, anche dentro la Chiesa
“Tutti i santi hanno avuto opposizione, anche dentro la Chiesa” ha detto, ripercorrendo la vita di santa MacKillop. “Mary aveva molta fede nella Provvidenza di Dio. Era sempre fiduciosa che in qualsiasi situazione Dio provvede. Ma questo non le risparmiava le ansie e le difficoltà derivanti dal suo apostolato, e Maria ne aveva buone ragioni: doveva pagare i conti, trattare con i vescovi e i preti locali, gestire le scuole e curare la formazione professionale e spirituale delle sue suore; e, più tardi, i problemi di salute. Tuttavia, in tutto questo, rimaneva tranquilla, portando con pazienza la croce che è parte integrante della missione. In una occasione, nella festa dell’Esaltazione della Croce, Mary disse a una delle sue consorelle: ‘Figlia mia, da molti anni ho imparato ad amare la Croce’”.
La religiosa australiana, ha osservato il Papa, “non si è arresa nei momenti di prova e di oscurità, quando la sua gioia era smorzata dall’opposizione e dal rifiuto. Il segreto del suo zelo apostolico, era il rapporto continuo col Signore”. “Il discepolato missionario di santa Mary MacKillop, la sua risposta creativa ai bisogni della Chiesa del suo tempo, il suo impegno per la formazione integrale dei giovani ispirino oggi tutti noi, chiamati ad essere lievito di Vangelo nelle nostre società in rapida trasformazione. Il suo esempio e la sua intercessione sostengano il lavoro quotidiano dei genitori, degli insegnanti, dei catechisti e di tutti gli educatori, per il bene dei giovani e per un futuro più umano e pieno di speranza”.
Si soffre tanto in Ucraina, non dimentichiamolo
Al termine della catechesi, Francesco ha ricordato che domani 29 giugno si celebra la solennità dei santi Pietro e Paolo: “L’esempio e la protezione di questi due apostoli sostengano ciascuno di noi nella sequela di Cristo. Alla loro intercessione affidiamo la cara popolazione Ucraina – ha aggiunto -, perché possa presto ritrovare la pace”. “Si soffre tanto in Ucraina, non dimentichiamo questo”, ha aggiunto a braccio.