Papa Francesco ha ribadito l’inammissibilità della pena di morte, abolita in 170 Stati ma ancora applicata in 55 Paesi
Papa Francesco ha invitato a pregare “perché la pena di morte, che attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo”. Il Papa che ha modificato il Catechismo per dichiarare tale pratica “sempre inammissibile” è tornato a ribadirlo nel video con le intenzioni di preghiera per il mese di settembre: quello di Francesco è un “no” senza condizioni contro la pena di morte: “Chiedo a tutte le persone di buona volontà di mobilitarsi per ottenere l’abolizione della pena di morte in tutto il mondo. Preghiamo perché la pena di morte, che attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo”.
Francesco, come riporta Vatican News, ha chiamato i cristiani ad una mobilitazione spirituale collettiva, per far sì che in tutti i Paesi del mondo sia sradicata questa sanzione penale che – come dice nel filmato, in spagnolo – “non offre giustizia alle vittime, ma alimenta la vendetta”.
Secondo dati delle Nazioni Unite, circa 170 Stati hanno abolito la pena capitale e hanno imposto una moratoria al suo utilizzo nella legislazione o nella pratica. Molti hanno sospeso le esecuzioni per più di dieci anni. Tuttavia sono 55 i Paesi dei vari continenti dove ancora vengono eseguite condanne a morte. Per il Papa questo è “inammissibile” alla luce del Vangelo, perché “il comandamento ‘non uccidere’ si riferisce sia all’innocente sia al colpevole”. “In ogni condanna deve esserci sempre una finestra di speranza. La pena capitale non offre giustizia alle vittime, ma alimenta la vendetta – ha continuato Francesco -. Ed evita qualsiasi possibilità di rimediare a un eventuale errore giudiziario. Dall’altro lato, moralmente, la pena di morte è inadeguata: distrugge il dono più importante che abbiamo ricevuto, la vita. Non dimentichiamo che, fino all’ultimo momento, una persona può convertirsi e può cambiare”.