Papa Francesco e la catechesi del mercoledì : “Siamo tutti un corpo, tutti uniti, per la fede, per il battesimo, tutti in comunione con Gesù Cristo”
Udienza del mercoledi’ Papa Francesco ha lanciato la catechesi della comunione dei santi, che ci ricorda come tutti siamo un unico corpo con Cristo. La Chiesa, ci dice, che non è un gruppo di perfetti bensì “comunità dei peccatori salvati”.
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“A volte anche il cristianesimo può cadere in forme di devozione che sembrano riflettere una mentalità più pagana che cristiana”. Sono le parole del Papa, che in Aula Paolo VI ha proseguito le catechesi sulla figura di San Giuseppe soffermandosi sul tema della comunione dei santi.
“La comunione dei santi è precisamente la Chiesa” ha concluso il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi. “Che bella definizione!”, ha commentato: “Che cosa significa questo? Che la Chiesa è riservata ai perfetti? No. Significa che è la comunità dei peccatori salvati: è bella questa definizione”. “Nessuno può escludersi dalla Chiesa, tutti siamo peccatori salvati!”, l’appello di Francesco: “La nostra santità è il frutto dell’amore di Dio che si è manifestato in Cristo, il quale ci santifica amandoci nella nostra miseria e salvandoci da essa. Sempre grazie a lui noi formiamo un solo corpo, dice San Paolo, in cui Gesù è il capo e noi le membra”. “Questa immagine del corpo ci fa capire subito che cosa significa essere legati gli uni agli altri in comunione”, ha commentato il Papa citando San Paolo: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra”. “Siamo tutti un corpo, tutti uniti, per la fede, per il battesimo, tutti in comunione con Gesù Cristo”, ha proseguito a braccio: “E questa è la comunione dei santi”. “La gioia e il dolore che toccano la mia vita riguarda tutti, così come la gioia e il dolore che toccano la vita del fratello e della sorella accanto a noi riguardano anche me”, la tesi di Francesco: “Io non posso essere indifferente agli altri, perché siamo tutti in un corpo, in comunione”, il commento spontaneo. In questo senso, “anche il peccato di una singola persona riguarda sempre tutti, e l’amore di ogni singola persona riguarda tutti”.