Sante Rufina e Seconda
Il 10 luglio si celebrano Santa Rufina e Santa Seconda. Sono due martiri realmente esistite a Roma, esse sono ricordate in numerosi documenti, come il “Martirologio Geronimiano”, gli “Itinerari” romani, la “Notizia” di Guglielmo di Malmesbury.
Le due sante pare fossero sorelle e fidanzate con due giovani cristiani.
A seguito delle ricorrenti persecuzioni contro i cristiani, i due fidanzati apostatarono e quindi le due ragazze si votarono alla verginità.
Ma i due giovani non vollero rinunciare a loro e quindi cercarono di indurle ad apostatare per proseguire il loro fidanzamento; ma di fronte ai dinieghi di Santa Seconda e Santa Rufina, le denunciarono al conte Archesilao, il quale le raggiunse al XIV miglio della Flaminia, mentre nel tentativo di sfuggire ai persecutori, si allontanavano da Roma, e le consegnò al prefetto Giunio Donato.
Come per tanti martiri di quell’epoca, le due sorelle furono sottoposte a pressioni, interrogatori e proposte di apostatare e di matrimonio, ma di fronte alla loro resistenza e rifiuto, il prefetto ordinò la morte.
Santa Seconda e Santa Rufina vengono celebrate come detto il 10 di luglio per la precisione a Roma, città nella quale hanno vissuto per tutta la vita.
MARTIRIOLOGIO ROMANO. a Roma le sante Vergini e Martiri Rufina e Secónda sorelle, le quali, nella persecuzione di Valeriàno e Gallièno, furono sottoposte ai tormenti, e da ultimo, l’una percossa nel capo colla spada, l’altra decapitata, volarono al cielo. I loro corpi si conservano col dovuto onore nella Basilica Lateranense, vicino al Battistero.
Preghiera a Santa Rufina e Santa Seconda
O gloriosissime vergini ed inclite martiri di Gesù Cristo,
Rufina e Seconda, noi vi ringraziamo con tutto l’affetto del cuore
delle grazie per mezzo vostro ottenute.
Deh! per quella invitta intrepidezza
con la quale vi serbaste sempre fedeli al vostro Sposo celeste
e tra voi ancor più congiunte coi vincoli della grazia e della carità
che con quelli della natura,
unite sempre più i nostri cuori con Dio e col prossimo;
comunicateci quella fortezza cristiana
che rende superiori ad ogni ostacolo,
fate che, costantemente fedeli agli obblighi del nostro stato
sappiamo vincere noi stessi per venire un giorno
a cantare eternamente le ineffabili misericordie del Cuore di Gesù.